mercoledì 24 aprile 2013

L'energia del territorio


Facendo il mio lavoro si incontrano tante realtà italiane eccellenti e progetti per cui vale la pena impegnarsi con la gioia di contribuire alla loro comunicazione e al loro successo. Si dice che l’Italia sia sempre meno verde, ma è proprio vero? In realtà, il progressivo abbandono dei terreni agricoli (negli ultimi trent’anni si è passati da 22,7 milioni di ettari a 17,27) ha portato a un aumento vertiginoso della superficie forestale, che ha raggiunto gli 11 milioni di ettari (dal 1920 a oggi è triplicata). Se consideriamo che oltre il 50% di quest’area è in stato di abbandono e che un bosco trascurato mette il territorio circostante a rischio di incendio e di dissesto idrogeologico, possiamo capire quanto grande sia il problema cui ci troviamo di fronte. Esiste una soluzione? Renovo, un’azienda di Mantova attiva nello sviluppo di progetti legati alle energie rinnovabili, è convinta di sì e l’ha trovata nella trasformazione del “cippato” da bosco in biomasse e quindi in energia. Ciò quanto sta alla base del progetto “Energia a KM 0”, che prevede la costruzione di piccole centrali termiche alimentate a biomassa proveniente da filiera corta. Oltre al cippato da bosco le centrali impiegheranno gli scarti agroindustriali (resti di ulivi e vigne) raccolti nei territori adiacenti agli impianti. Secondo la visione di Renovo, questo è il miglior modo per trasformare degli oneri ambientali per la società (in termini di rischio e di costi di smaltimento) in vere e proprie risorse da trasformare in energia termica messa a disposizione a prezzi vantaggiosi per gli abitanti e gli imprenditori locali. Questo progetto, però, non si ferma al vantaggio ambientale per i territori coinvolti: Renovo, infatti, ha stipulato un accordo con il consorzio CGM, una rete di cooperative sociali su scala nazionale, che prevede l’utilizzo di persone svantaggiate economicamente per le attività di recupero delle biomasse e di gestione degli impianti. Ma Renovo non si ferma qui: per le sue centrali ha voluto esclusivamente tecnologie italiane e all’avanguardia nel mondo. Possiamo quindi definire la società un’eccellenza del Made in Italy a tutto tondo che, con la propria attività, sostiene i territori dove decide di investire e aiuta l’ambiente e lo sviluppo di una tecnologia energetica che rappresenta una valida alternativa al consumo di risorse fossili. Sono questi i casi di eccellenza italiana che credo possano dare un presente, ma soprattutto un futuro al nostro Paese.

mercoledì 10 aprile 2013

Cuori in putrefazione...


Non mi piace per niente l’aria che si respira in Italia in questo periodo! In realtà, è da anni che è fetida, ma adesso siamo, secondo me, a livelli di guardia mai raggiunti. Grillo dice che vuole che si faccia come è successo in Egitto. A me questo ricorda solo moti di piazza con morti e feriti e, francamente, credo che si debba essere una mente disturbata per augurarselo. Però è vero che se vai in giro per le strade, se leggi i giornali, se visiti e frequenti i social network, la “rete”, come oggi si dice quasi fosse un soggetto provvisto di anima, non vedi e leggi che facce arrabbiate, insulti pesanti, malauguri truculenti, “vaffandate a quel paese”: tutti contro tutti, tanto peggio tanto meglio e via così, si salvi chi può o, meglio, non si salvi nessuno!!!

Ma che ci sta succedendo? Quale mente diabolica sta invadendo i nostri cervelli e i nostri cuori? Ma chi può veramente credere che solo prendendoci a “pistolettate” per strada potremo risolvere qualcosa? Neanche nei momenti peggiori degli anni di piombo, quegli anni ’70 nei quali sono stato un preoccupato, ma socialmente e politicamente attivo adolescente, avevo mai vissuto la cattiveria che percepisco oggi nell’aria.

Rinsaviamo gente! Non dico che dobbiamo tutti diventare santi o imitare Papa Francesco, ma metterci una mano sulla coscienza forse sì. Prima di inveire contro lo Stato assente nelle tragedie dei nostri vicini di casa che si suicidano per disperazione, forse dovremmo chiederci se a quei vicini abbiamo mai offerto una mano, un aiuto, un’assistenza, fosse anche solo psicologica e umana. Tutti con gli occhi e le orecchie puntate su quanto succede a Roma, nei palazzi del potere, oppure sui nostri terminali che ci inondano di invettive e cattiverie mediatiche, e nessuno che guarda più negli occhi di chi gli sta accanto…che tristezza: sento veramente una gran puzza nell’aria, quella dei cuori in putrefazione!